Marziani e luce...

In breve, la notizia è questa: il programma SETI, che utilizza il radiotelescopio di Arecibo per esaminare segnali provenienti dallo spazio, ha trovato per la terza volta un segnale che potrebbe essere stato generato da un'intelligenza extraterrestre (1 settembre 2004).

Com'è facile immaginare, si scatena immediatamente la fantasia di giornalisti e articolisti di mezzo mondo, tra cui spicca senz'altro l'autore di questa perla pubblicata su La Repubblica.it.

Prima ancora di leggere l'articolo, si nota il nome della pagina: marzianiluce.html. Ma certo, i marziani... chi altro? Beh, se il buon giorno si vede dal mattino! Dal momento però che il contenuto dell'articolo è praticamente copiato da quello pubblicato da New Scientist, c'è sicuramente possibilità di rifarsi. Vediamo...

Secondo l'articolo "tutto comincia nel febbraio 2003 quando gli astronomi... mettono a punto un gigantesco radiotelescopio ad Arecibo... in grado di ascoltare circa 200 sezioni del cielo". Macché. Il radiotelescopio di Arecibo nasce negli anni Sessanta, mentre il progetto SETI nel 1999: da dove esce allora questo 2003? Vediamo l'articolo originale: "in February 2003 astronomers... pointed the massive radio telescope...". Ah... "pointed"! Cioè puntano, non "mettono a punto"! Peccato, perché "massive" e tutto il resto non era stato tradotto malaccio. Rimane un dubbio: quanto sono grandi 200 sezioni di cielo? Più o meno di una fetta? Boh...

Poco più avanti un astronomo dichiara che questo è "il segnale più interessante mai captato in sei anni di lavoro". Come in sei anni... ma non era iniziato tutto nel febbraio 2003? Anche senza controllare i dati il dubbio avrebbe dovuto venire a questo punto!

Dal momento che la frequenza del segnale è la stessa di quella a cui "l'idrogeno, l'elemento più comune nell'universo, assorbe ed emette l'energia", si può sostenere che "gli extraterrestri in questo modo cercherebbero di farsi conoscere". A parte che non si vede il nesso tra le due parti, non è difficile anche in questo caso dubitare della traduzione... 'sti tizi ci stanno spammando da 1000 anni luce di distanza? Diamo un'occhiata a New Scientist: "...extraterrestrials trying to advertise their presence would be likely to transmit at this frequency...". Ecco! Questo almeno ha un senso: per aumentare la probabilità che il segnale venga intercettato, si usa una delle frequenze più comuni. Vabbe'...

Purtroppo il segnale "...dura circa un minuto, troppo poco affinché gli astronomi lo analizzino completamente". Perchè? Se anche durasse un secondo che problema ci sarebbe ad analizzarlo completamente? Immagino che il significato sia: il segnale è troppo breve affinché se ne possano trarre conclusioni attendibili.

Ma in ogni caso le sue caratteristiche sono già sorprendenti. Pensate che "un trasmettitore su terra produrrebbe nella migliore delle ipotesi un segnale con una direzione di circa 1,5 hertz al secondo". Direzione... hertz... al secondo... ma no! Che c'entrano gli hertz al secondo con la direzione?! Il termine originale è "drift", quindi: deviazione, spostamento... è la frequenza del segnale che cambia, non la direzione!

No, a questo punto non c'e' dubbio: "la pista extraterrestre diventa sempre più probabile". Marziani... su Marte...